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Autunno = depressione?

Da qualche giorno a questa parte sento tante lamentarsi del tempo (meteorologico).

L’autunno è uggioso, grigio, deprimente, amorfo, né bello né brutto e così via…

È poi così?

D’estate non si sopportano il caldo, l’afa, le zanzare e…le giornate interminabili!

D’inverno ci si deve riparare dal freddo, dal vento; il buio la fa da padrone, mancano i colori e sembra una stagione senza fine.

E…se guardassimo le varie stagioni con gli occhi di un bambino?

In qualsiasi momento i bimbi trovano qualcosa di nuovo ed interessante, non pretendono che il clima assecondi i loro desideri ma hanno insito il dono della curiosità e quello di sapere osservare.

Noi adulti, invece, abbiamo la peculiarità di correre, fuggire dai problemi o rimandare i momenti piacevoli.

Ci facciamo assalire dall’ansia, siamo eterni insoddisfatti e, conseguentemente, corriamo il rischio di cadere in depressione.

Un bimbo, invece, ben difficilmente si annoia.

È sempre alla ricerca di cose nuove, di stimoli, curioso di scoprire ciò che lo circonda.

Un buon giocatore di calcio non si limita a guardare il campo davanti ai suoi piedi ma alza lo sguardo, così facendo si rende conto del come si svolge l’azione e può effettuare il passaggio smarcante o a favorire l’azione vincente.

Se non siamo curiosi del nuovo, se non impariamo a vedere e valutare le cose sotto altri punti di vista, ad assaporare i momenti lieti, ad immedesimarci nel nostro prossimo, se non cerchiamo di identificare e rimuovere i paletti che delimitano le nostre insoddisfazioni, allora è probabile che l’ansia abbia il sopravvento e cadiamo in depressione.

Alziamolo sguardo dal piccolo spazio che circonda la punta delle nostre scarpe e, con onestà intellettuale e senso critico vediamo, di giorno in giorno, con gradualità, di estendere i nostri orizzonti e contemporaneamente aumentare il nostro benessere psico-fisico.

 


Dr.ssa Daria Minelli
Psicologa Psicoterapeuta a Mantova


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